“Inaccettabile l’atteggiamento dei dirigenti di Rfi”
Palermo, 30 nov- Altissima in Sicilia, la Filt Cgil parla del 90%, l’adesione allo sciopero dei ferrovieri, indetto dai sindacati dopo l’incidente che, in Calabria , a un passaggio a livello, è costato la vita a due persone. Una protesta dunque per chiedere sicurezza, a partire dall’abolizione dei passaggi a livello, in prossimità dei quali accadono l’80% degli incidenti, e per questo da anni rivendicata dalle organizzazioni dei lavoratori. La Filt rileva che “gli incidenti potrebbero essere ridotti notevolmente con l’applicazione di una nuova tecnologia, già in possesso di Rfi, chiamata PAI-PL. In caso di passaggio a livello occupato la Pai- Pl. che funziona tramite immagini o sensori volumetrici, comunica subito a chi comanda la chiusura del passaggio a livello la presenza dell’ostacolo. Ne consegue lo stop al transito dei treni tramite segnali di protezione FS posti lungo la linea ferroviaria o in stazione”. Ma quello che sta facendo più rumore in queste ore e sollevando le proteste sindacali assieme a parole di condanna è “l’atteggiamento dei dirigenti di Rfi- dice Alessandro Grasso, segretario generale della Filt Cgil Sicilia- che stanno chiedendo i nomi dei lavoratori in sciopero, con un atteggiamento intimidatorio inaccettabile”. Grasso sottolinea non sono la liceità ma anche l’importanza della protesta “per rivendicare il sacrosanto diritto alla sicurezza sul lavoro. Mentre il sindacato chiede che i passaggi al livello vengono aboliti- rileva- questi aumentano, così è accaduto in questi anni, aggiungendo soprattutto nel Mezzogiorno e in Sicilia criticità a un sistema infrastrutturale già fragile, che abbisogna di interventi e di investimenti”.